Parigi : giorno 1. (leggi la 2 parte)
Sveglia ben prima dell’alba, ma non troppo con anticipo. Con solo bagaglio a mano, Waze che ti dice in tempo reale se c’è già traffico, parcheggio al piano con Telepass e face Boarding, puoi anche permetterti di dormire quei venti minuti in più.
Tecnologia, intelligenza artificiale e riconoscimento facciale che ti fanno evitare gli sguardi compiaciuti di coloro che stanno in piedi davanti al gate già due ore prima della chiamata da parte del personale di terra (che quando tu eri già in fila lei stava ancora sotto la doccia al cinque stelle pagato dalla compagnia), per poi perdere la posizione acquisita quando si ritrovano insieme agli altri, che sono rimasti seduti comodamente fino all’ultima chiamata, sul pullman che ti porta sotto l’aereo, dove riparte la corsa ad accaparrarsi la cappelliera più vuota per evitare di dover imbarcare il bagaglio o peggio, di tenertelo sotto le gambe.
In tutto questo, ha ancora un effetto vintage, risentire il suono di una stampante a modulo continuo usata per stampare la lista passeggeri.
Aereo mezzo vuoto, ma Tutti incuriosìti dai due brasiliani in pole position in business class, rigorosamente vestiti in divisa verde oro.
Non sembrano propriamente atleti da 100 metri ad ostacoli, ma si scopre che si cimenteranno nel tiro al piattello. Quindi più che una pole position si tratta di una Pull position.
L’aereo è dedicato a Davide Astori, calciatore della nazionale italiana che ci lasció nel 2018. Pace all’anima sua, ma l’aereo di fianco è dedicato a Federica Pellegrini e sarebbe stato bello viaggiare sull’aereo dedicato ad una campionessa che di olimpiadi ne ha disputate 5, invece chissà dove andrà, magari all’isola dei famosi.
Il comandante comunica 20 minuti di ritardo a causa del traffico sopra Parigi, ma in realtà non hanno ancora imbarcato i bagagli ed a vedere dal finestrino come li trattano, vi consiglio di non metterci dentro le ceramiche della nonna.
Visto il ritardo faccio in tempo a inviare questo primo diario verso Parigi e vi saluto.
Ah, le pistole dei piattellisti sono già la’! Niente dirottamenti, anche perché siamo fermi da mezz’ora, al massimo ci dirottano in tangenziale ovest.
Ciao
Guido Corti - Corrispondente da Parigi per Oinp