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Le storie delle donne che hanno fatto tanto per gli indifesi attraverso lo sport




A cura di @marzoratielena – Direttrice nazionale OINP


Le donne, da sempre, hanno una marcia in più degli uomini e, se non di tutti gli uomini, almeno di alcuni. Di sicuro lo sono di chi prende un proprio figlio disabile e insabbia, nasconde, maschera la sua disabilità, per il semplice fatto che si vergogna del figlio che Dio gli ha donato.


E' quello che è successo a Joe Kennedy, al grande patriarca americano, al grande uomo osannato da tutti: Dio gli concesse un figlio, fra i tanti, disabile e lui tentò in ogni modo di nascondere la cosa. La figlia disabile si chiamava Rosemary e fu occultata agli occhi del mondo per anni fino a che una sorella, Eunice, disse “ adesso basta!”.


La storia narra che Rosemary nacque nel 1918. Fu la terza dei nove figli avuti da Joe Kennedy e sua moglie Rose Elizabeth Fitzgerald e fu nascosta al mondo perché non perfetta come tutti gli altri Kennedy al punto, agghiacciante, che la stessa madre andò a farle visita solo due volte dal 1949, quando entrò nell'istituto, fino alla sua morte. Vergognarsi del proprio figlio è quanto di più disumano una donna possa provare, ma questo provò la madre per Rosemary che invece fu amata dalla sorella Eudice.


Le due sorelle erano cresciute insieme, facendo sport insieme.


Nuoto, barca a vela, corsa, calcio, tennis: la gioia di praticare sport con la sorella convinse Eunice che lo sport fosse un ottimo veicolo di socializzazione e di miglioramento per la vita della sorella e, proprio sulla scia di questa esperienza, ebbe una idea rivoluzionaria per l'epoca.


Parliamo degli anni 50 del secolo scorso, una epoca non certo illuminata per visione nei confronti dei disabili, in una America ancora profondamente divisa persino sul colore della epidermide umana.


Eunice contattò tutti gli esperti nel campo delle disabilità intellettive e girò l'America visitando i lager in cui vivevano i disabili intellettivi, sottoposti a cure devastanti in ambienti igienici pressoché simili a topaie.


Se eri un disabile intellettivo, all'epoca, non valevi nulla, né per la società né per la famiglia, per la quale eri sicuramente un peso economico ed emotivo: chiuderti in un ospedale e dimenticarsi di te era il passo successivo necessario.


Eunice prese a cuore la situazione e iniziò a fare praticare sport ad alcune persone nel 1962, nel giardino di casa sua, e nel 1968 nacque Special Olimpycs .


C'è un bellissimo libro che ho letto e del quale spero di poter parlare con le autrici a breve: Niente lacrime per Rosemary” (Fabbri editori), scritto da Simona Capodanno e Marina Marazza.


Rosemary nacque con una disabilità intellettiva causata da un parto difficile: il medico non c'era e l'infermiera tenne bloccata la bambina nel canale del parto per due lunghissime ore.

Durante l'infanzia si tenne nascosto il suo ritardo, ma crescendo le cose si complicarono: ragionava come una bambina pur essendo in età adulta quindi il padre, definito da tutti un grande uomo, prese una drastica decisione: la fece sottoporre a lobotomia. Inoltre, nel 1941 la procedura era ancora sperimentale: il risultato fu che la ragazza visse una vita in sedia a rotelle, disabile, incontinente, incapace di badare a sé stessa e priva dell'uso della parola.


Una vita distrutta dalla incomprensione dell'epoca verso i disabili, ma che è servita a monito per molti: il fratello John Fitzgerald Kennedy, divenuto Presidente degli Stati Uniti, attuò diverse riforme destinate ai disabili, stanziando ingenti fondi per la ricerca delle malattie mentali; l'altro fratello, Ted, Senatore del Massachusetts, ha varato leggi in favore dei disabili, tra cui l’Americans with Disabilities Act, che proibisce la discriminazione dei disabili; Jean, l’ultima dei nove fratelli Kennedy, fonda VSA, Very Special Arts, un’organizzazione no-profit per persone disabili.


Eunice, infine, fonda nel 1968 gli Special Olympics, che oggi fanno gareggiare atleti da tutto il mondo.


Rosemary ha vissuto una vita difficile, ma ha seminato un germoglio che ha cambiato la vita a molti come lei. Che possa ora riposare in pace povera creatura.


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