Le curiosità e gli aneddoti dello sport a Parigi a cura di Rebecca Sala e Lucrezia Sala.
Manca poco, molto poco all’accensione del braciere a Parigi.
Chi sarà il tedoforo o la tedofora che potrà avere questo onore?
I nomi piu’ “papabili” in questo periodo sono quelli di Marie-Josè Perec , icona francese della atletica che incarna gli ideali olimpici.
o quello d Zinedine Zidane considerato uno dei migliori calciatori francesi della storia.
Ma chi è un TEDOFORO?
E’ colui il quale, o colei la quale , reca accesa la fiamma che secondo la tradizione viene accesa ad Olimpia tramite uno specchio da una donna che impersonifica una sacerdotessa del tempo di Era .
Da Olimpia la fiamma viene portata dai tedofori attraverso passaggi della fiamma a mano fino al luogo delle Olimpiadi.
Quest’anno la fiamma è partita da Olimpia e giunge a Parigi per potere dare luce al braciere che resterà acceso durante tutti i giochi.
Da Wikipedia abbiamo estratto la lista di tutti i tedofori della storia delle Olimpiadi moderne .
Giochi estivi
• Berlino 1936: Fritz Schilgen (mezzofondo)
• Londra 1948: John Mark (velocità)
• Helsinki 1952: Paavo Nurmi e Hannes Kohleimanen (mezzofondo)
• Melbourne 1956: Ron Clarke e Hans Wikne (maratona); quest’ultimo accese la fiamma olimpica a Stoccolma dove si svolsero le gare ippiche
• Roma 1960: Giancarlo Peris (mezzofondo); non era e non divenne un professionista, ma il CONI aveva stabilito che l'ultimo tedoforo sarebbe stato il vincitore del campionato studentesco di corsa campestre della provincia di Roma, che appunto risultò essere Peris
• Tokyo 1964: Yoshinori Sakai (velocità), nato il 6 agosto 1945, giorno del bombardamento atomico di Hiroshima
• Città del Messico 1968: Queta Basilio (velocità), prima donna ad accendere il braciere olimpico
• Monaco di Baviera 1972: Günther Zahn (mezzofondo)
• Montréal 1976: Stéphane Préfontaine (velocità) e Sandra Henderson (ginnastica), entrambi quindicenni e rappresentanti rispettivamente i gruppi francofoni e anglofoni del Canada a simboleggiare l’unità del Paese
• Mosca 1980: Sergej Belov (pallacanestro)
• Los Angeles 1984: Rafer Johnson (decathlon)
• Seoul 1988: Chung Sun-Man, Kim Won-Tak e Sohn Mi-Chung. I tre erano rispettivamente un insegnante, una maratoneta e una danzatrice, a simboleggiare l’istruzione, lo sport e le arti figurative quali componenti della cultura coreana[1]
• Barcellona 1992: Antonio Rebollo (tiro con l’arco), primo atleta disabile ad avere acceso il braciere olimpico nonché primo ad avere acceso il braciere sia alle olimpiadi che alle Paralimpiadi
• Atlanta 1996: Muhammad Ali (pugilato)
• Sydney 2000: Cathy Freeman (velocità)
• Atene 2004: Nikolaos Kaklamanakīs (vela, windsurf)
• Pechino 2008: Li Ning (ginnastica)
• Londra 2012: i tedofori furono sette giovani sportivi scelti da altrettanti atleti britannici di chiara fama: Callum Airlie (nominato da Shirley Robertson), Jordan Duckitt (da Duncan Goodhew), Desiree Henry (da Daley Thompson), Katie Kirk (da Mary Peters), Cameron MacRitchie (da Sir Steve Redgrave), Aidan Reynolds (da Lynn Davies) e Adelle Tracey (da Kelly Holmes). Ognuno di essi accese la fiamma di un condotto di gas che rappresentava il petalo di un grosso fiore che, una volta acceso, si rivelò essere il braciere
• Rio de Janeiro 2016: Vanderlei de Lima (mezzofondo)
• Tokyo 2020: Naomi Ōsaka (tennis)